Nei depositi dell’Archivio sono conservati circa 12 km di documenti, consistenti in 25.000 unità tra buste, cartelle, registri, volumi, pergamene e carte sciolte, risultato dell’attività di molteplici soggetti produttori pubblici, nella quasi totalità appartenenti allo Stato, ma anche di soggetti privati, quali singoli o famiglie.
Tutto il patrimonio documentario posseduto è destinato alla consultazione nella Sala di Studio, ad eccezione di quelli riservati o in cattivo stato di conservazione.
Alla conservazione è strettamente connesso il compito prettamente scientifico di ordinare, inventariare ossia valorizzare e mettere a disposizione degli studiosi il materiale archivistico posseduto e quello che periodicamente viene acquisito tramite versamento da parte degli archivi di deposito degli Uffici statali o anche a vario titolo per donazione, volontà testamentarie o acquisto.
Frutto dell’attività tesa a rendere fruibili i documenti sono le guide, gli inventari, gli elenchi di consistenza, gli indici cronologici, onomastici e toponomastici nonché i regesti.
Tali strumenti di consultazione sono disponibili in vari formati; si va dai più antichi manoscritti a quelli dattiloscritti, da quelli a stampa, perché pubblicati, a quelli su supporto digitale, molti dei quali già disponibili on line in formato pdf e nelle pagine dedicate al Patrimonio documentario e nel SIAS (Sistema Informativo degli Archivi di Stato).